Sondaggio sui caregiver lavoratori: presentati i risultati

Sondaggio sui caregiver lavoratori: presentati i risultati

Presentati martedì 11 giugno 2024, nella sede della Regione in piazza Unità a Trieste, i risultati del sondaggio commissionato a Swg dall’Associazione de Banfield – con il sostegno di Confindustria Alto Adriatico e Fnp Cisl Fvg – sulla situazione dei caregiver lavoratori del Friuli Venezia Giulia.

Trieste. Presentati in un convegno nella mattinata di martedì 11 giugno 2024 nel Palazzo della Regione in piazza Unità d’Italia a Trieste i risultati di un sondaggio sulla situazione dei caregiver familiari del Friuli Venezia Giulia in relazione al loro essere lavoratori. Promotori della conferenza l’Associazione de Banfield con l’Associazione Solidarietà Trieste e il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

Il sondaggio era stato commissionato a Swg dalla stessa de Banfield con il sostegno di Confindustria Alto Adriatico e di Fnp Cisl Fvg.

Finalità della survey era quella di comprendere meglio i bisogni e i vissuti dei caregiver che lavorano, individuando le difficoltà e le necessità di coloro che devono dividersi tra compiti di cura, obiettivi professionali e vita privata. Dati Istat, infatti, stimano che più di un terzo della popolazione italiana in età lavorativa (nella maggior parte dei casi donne) si prende cura di figli minori di 15 anni o di parenti malati, disabili o anziani con difficoltà nel conciliare il lavoro con il compito di cura.

Presenti all’incontro l’Assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, il neo-presidente dell’Associazione de Banfield Massimo Simeon – alla sua prima uscita pubblica dopo l’elezione delle scorse settimane – Carlo Minisini, vicepresidente dell’Associazione Solidarietà Trieste. Gli interventi tecnici a cura di Stefania Ilinca, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ufficio europeo (in videocollegamento), di Giulio Vidotto Fonda e Ludovica Leone, responsabili del sondaggio sui caregiver lavoratori per Swg, di Ludovico Carrino, ricercatore in Economia Pubblica dell’Università di Trieste e del King’s College London, di Massimiliano De Falco, assegnista di ricerca in Diritto del Lavoro dell’Università di Udine. In conclusione gli interventi di Giovanna Pacco, direttrice Associazione de Banfield, Christina Sponza, responsabile progettazione inclusiva per Associazione de Banfield, Alessandro Carta, responsabile relazioni industriali area Trieste di Confindustria Alto Adriatico, Carmen Russian, Fpn Cisl Trieste e Gorizia, Stefano Baldi, Uil Fvg e Miriam Totis della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione Fvg.

Dal sondaggio sulla situazione dei caregiver familiari del Friuli Venezia Giulia in relazione al loro essere lavoratori emergono alcune difficoltà dei caregiver che lavorano e che devono dividersi tra compiti di cura, obiettivi professionali e vita privata.

Il numero dei lavoratori che si dichiarano caregiver (il 29%) si avvicina al dato nazionale e nella metà dei casi il compito di cura è rivolto a persone ultra 80enni che soffrono soprattutto di problemi cronici di salute fisica o disabilità motoria. L’attività di assistenza si concretizza principalmente nel supporto in adempimenti e visite, nella spesa e nella compagnia, ma nel caso dei caregiver intensivi si estende all’assistenza quotidiana e all’aiuto nella cura personale.

Le ricadute sui caregiver si fanno sentire soprattutto sulla compressione del tempo libero, nel malessere psicologico e nella rinuncia alle vacanze, per poi estendersi alla cura dei figli, al lavoro e alla vita relazionale. L’accesso ai permessi della Legge 104 riguarda soltanto una minoranza di caregiver lavoratori e spesso non rappresenta un beneficio tale da alleggerire l’onere della cura.

A partire dai dati rilevati da Swg, l’Associazione de Banfield che ha promosso il sondaggio – rappresentata al convegno dal neo-Presidente Massimo Simeon, dalla direttrice Giovanna Pacco e dalla responsabile della progettazione inclusiva Christina Sponza – ha evidenziato la necessità di procedere con indagini più approfondite azienda per azienda con un lavoro meticoloso che la de Banfield ha già iniziato a fare e che soltanto con l’aiuto delle organizzazioni datoriali e sindacali sarà possibile portare a compimento a beneficio di tutti.

Aiutare infatti i lavoratori caregiver non compromette affatto il raggiungimento degli obiettivi dell’impresa: al contrario, le ricerche dimostrano che sostenere la flessibilità e la conciliazione permette di ottenere migliori risultati economici oltre a rendere le aziende più virtuose anche da un punto di vista di allineamento agli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile in ambito sociale.

Dal lato del terzo settore è possibile – evidenzia l’associazione de Banfield – supportare le aziende impegnate in progetti di conciliazione specificamente dedicati ai caregiver familiari attraverso una approfondita analisi dei bisogni e la redazione di piani di conciliazione personalizzati, oltre a lavorare sul piano della formazione dei quadri e responsabili delle risorse umane per sensibilizzare, informare ed aiutare a comprendere le esigenze specifiche dei caregiver lavoratori e le modalità più idonee di supporto.

Sul fronte dei lavoratori, è possibile intervenire, così come de Banfield sta già facendo con gli utenti che vi si rivolgono, con la formazione dei caregiver – per aiutarli a comprendere come affrontare meglio il ruolo, come organizzare i servizi di cura, come ridurre il rischio di stress e burn out – e attraverso l’attivazione di servizi di informazione e segretariato sociale per ottenere informazioni sui servizi sociali disponibili sul territorio.

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