La musicoterapia può essere utilizzata per promuovere il benessere e la qualità della vita degli anziani. Ne parliamo con Chiara Maria Bieker, presidente dell’associazione Aulòs, che con CasaViola collabora alla creazione di progetti che vedono la musica e gli anziani protagonisti.
La musicoterapia è una disciplina che utilizza la musica e il suono come strumenti terapeutici per promuovere il benessere fisico, mentale e sociale di individui e gruppi. È una pratica consolidata che trova applicazione in diversi ambiti, tra cui la salute mentale, la riabilitazione, l’educazione e l’assistenza sociale.
Chiara Bieker, per identificare questa pratica, riprende la definizione dell’associazione statunitense di musicoterapia che dice che la musicoterapia è “l’uso clinico e basato sull’evidenza di interventi sonoro musicali per raggiungere obiettivi personalizzati all’interno di una relazione terapeutica” ed è praticata da un musicoterapeuta qualificato. Il musicoterapeuta in ogni caso si rifà alla letteratura scientifica che in questo momento è arricchita dagli interventi delle neuroscienze che sono estremamente prolifici proprio nell’ambito del sonoro e del musicale, perché il cervello reagisce in maniera vivace e attiva allo stimolo sonoro.
Per procedere, dichiara Bieker, “lavoriamo con due elementi, uno è l’elemento umano della relazione che si crea tra il musicoterapeuta e l’utente, ed è una relazione che deve essere solida, basata sulla professionalità e la capacità del musicoterapeuta di entrare in relazione per assicurare la condizione migliore affinché la persona possa esprimere se stessa nel suo momento di musicoterapia. L’altro elemento essenziale è quello del sonoro musicale. Noi lavoriamo per entrare in relazione, per aiutare la persona, facilitare l’espressione individuale e facilitare il processo, ecco, che viene messo in atto all’interno del percorso musicoterapico, il suono e la musica”.
“Non usiamo il verbale, non usiamo la parola, ma utilizziamo suono e musica, soprattutto il suono nella sua accezione più ampia, quindi a partire dal silenzio per poi arrivare a qualsiasi tipo di espressione sonora, che può essere l’espressione sonora propria di ciascuno di noi, dei suoni naturali che normalmente emettiamo, il suono del cammino, dei passi sul pavimento, il suono della nostra respirazione, eventuali schiocchi, fruscii e così via, fino a suoni come possiamo normalmente intendere il suono, perciò il battito di una mano su un tavolo o un colpo dato a qualche superficie, per arrivare poi naturalmente alla musica vera e propria, quella più strutturata nelle sue innumerevoli manifestazioni”.
Nel contesto dell’invecchiamento, la musicoterapia può essere utilizzata per promuovere il benessere e la qualità della vita degli anziani. In particolare, può aiutare a:
- ridurre i sintomi comportamentali associati a malattie neurodegenerative, come le demenze;
- migliorare l’umore e l’autostima;
- favorire la socializzazione e la comunicazione;
- migliorare le funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e la concentrazione;
- ridurre l’ansia e lo stress.
La musicoterapia può essere utilizzata sia in gruppo che individualmente. In gruppo, può essere un’opportunità per gli anziani di socializzare e condividere esperienze comuni. In ambito individuale, può essere un modo per creare un rapporto più intimo e personalizzato tra il musicoterapeuta e l’anziano.
Lavoro sul suono e la memoria musicale
Uno degli aspetti più importanti della musicoterapia è il lavoro sul suono. Il suono può essere utilizzato per creare un ambiente rilassante e confortevole, ma può anche essere utilizzato per stimolare la memoria e le funzioni cognitive.
La memoria musicale è l’ultima tra i vari tipi di memoria a subire alterazioni significative con l’avanzare dell’età. Questo significa che gli anziani sono spesso in grado di ricordare le canzoni e le musiche della loro giovinezza, anche se hanno difficoltà a ricordare altri eventi o informazioni.
Il lavoro sul suono e la memoria musicale può essere un modo efficace per promuovere il benessere degli anziani. Può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress, migliorare l’umore e la qualità della vita.
La musica preferita
Un aspetto particolarmente importante della musicoterapia è l’utilizzo della musica preferita dall’anziano. La musica preferita ha un potere evocativo molto forte e può suscitare emozioni e ricordi positivi.
Il canto o l’ascolto della musica preferita possono aiutare a:
- rinforzare il legame tra l’anziano e il musicoterapeuta;
- stimolare la memoria e le funzioni cognitive;
- ridurre l’ansia e lo stress;
- migliorare l’umore e la qualità della vita.