Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. L’associazione de Banfield offre una serie di servizi e attività che possono essere di aiuto anche alle aziende per raggiungere alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS/SDGs, Sustainable Development Goals) della Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
In particolare l’Associazione – sulla base della propria esperienza nel dare sostegno agli anziani fragili e alle loro famiglie, ai caregiver lavoratori, alle persone con decadimento cognitivo, alle persone con disabilità, alla progettazione inclusiva e senza barriere – può essere un partner nel conseguimento dei seguenti obiettivi specifici.
Obiettivi di sviluppo sostenibile calati nell’operato della associazione de Banfield:
Obiettivo 1.
Diamo assistenza gratuita alle persone anziane sia sotto forma di consulenza socio-sanitaria e burocratica, per poter accedere a forme di aiuto economico da parte degli enti pubblici, sia con la fornitura gratuita di ausili sanitari. Dando inoltre supporto psicologico e formazione ai caregiver, possiamo contribuire alla riduzione dello stress e alla emancipazione dei caregiver per consentire loro di dedicarsi a un’attività lavorativa.
Obiettivo 2. Punto 2.2
Migliorare la nutrizione. La pluridecennale esperienza con le persone anziane, i rapporti di collaborazione con geriatri e dietologi, la formazione dei caregiver professionali e familiari, ci consentono di divulgare una corretto stile alimentare rivolto alle persone over 65.
Obiettivo 3.
“Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età” è il titolo dell’obiettivo 3 e se è vero che la base migliore per un invecchiamento più equilibrato è curare il benessere fin dalla più tenera infanzia, possiamo comunque intervenire in tutte le fasi della vita per apportare le giuste correzioni. Per quanto ci compete operiamo soprattutto con le persone anziane e quelle con decadimento cognitivo lavorando sulla prevenzione, la cura, il mantenimento della vita indipendente, la riabilitazione, l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia (come sensori e realtà virtuale), gli ausili sanitari, le terapie non farmacologiche di stimolazione cognitiva, la consulenza nella progettazione di ambienti inclusivi e privi di barriere. Sul fronte caregiver familiari (o informali) lavoriamo sull’aumento della consapevolezza dell’importanza della cura di sé. Al di là dell’aumento di benessere per le persone direttamente coinvolte (anziani, persone con disabilità, caregiver) tutto ciò comporta una maggior integrazione sociale e una riduzione dei costi sanitari.
Obiettivo 4. Punti 4.1, 4.5, 4.a
Interveniamo sulla formazione delle persone anziane e dei caregiver (professionali e familiari). Gli obiettivi principali sono il mantenimento delle capacità residue, lo sviluppo di nuove competenze (come quelle tecnologiche), la formazione continua professionale per gli operatori, la formazione dei caregiver familiari, la professionalizzazione dei caregiver familiari per l’inserimento lavorativo. Riflessioni particolari meritano la discriminazione di genere (che porta prevalentemente a un carico femminile nel ruolo di caregiver, con la potenziale compromissione della realizzazione di sé) e il sottovalutato fenomeno delle giovani generazione nel ruolo di caregiver di familiari non autosufficienti (con un riflesso negativo sul percorso scolastico). Nei confronti delle giovani generazioni lavoriamo anche sulla formazione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, per stimolare alla progettazione inclusiva e sensibilizzare sui temi delle DFC (comunità amiche delle persone con demenza). Infine siamo in grado di dare supporto alla progettazione di ambienti adeguati anche a persone con disabilità in contesti scolastici.
Obiettivo 5. Punti 5.1, 5.4, 5.c
Il tema della parità di genere già accennato negli obiettivi precedenti appartiene ovviamente anche a questo. Nel nostro caso l’azione riguarda principalmente i caregiver familiari (o informali) e i caregiver lavoratori/studenti a causa del ruolo di cura di sovente affidato alle donne, con ripercussioni negative sull’emancipazione economica e lo sviluppo professionale. Rientra in questo obiettivo anche il tema della medicina di genere con la quale ci confrontiamo in relazione all’invecchiamento delle donne.
Obiettivo 8. Punti 8.5, 8.8, 8.9
Essere lavoratori e contemporaneamente doversi prendere cura di qualcuno è un sovraccarico spesso insostenibile con il rischio di burnout, penalizzazioni professionali, ostacoli all’avanzamento di carriera, abbandono del lavoro. Stiamo conducendo un monitoraggio della condizione dei caregiver lavoratori con il coinvolgimento di enti pubblici e aziende. A sostegno dei lavoratori e delle aziende abbiamo predisposto servizi di supporto. Per quanto concerne i luoghi di lavoro e il turismo siamo in grado di dare supporto per la progettazione di ambienti inclusivi in un’ottica di Progettazione Universale/Design for All.
Obiettivo 9.
Anche in questo obiettivo ricorre la nostra competenza sulla progettazione inclusiva e universale oltre alla sperimentazione di servizi e dispositivi di telemedicina, realtà virtuale e nuove tecnologie in generale rivolte alle persone anziane, alle persone con decadimento cognitivo e ai caregiver (professionali e familiari).
Obiettivo 10. Punti 10.2, 10.3
Interveniamo da vari punti di vista per la riduzione delle diseguaglianze soprattutto nei confronti delle persone anziane, delle persone con decadimento cognitivo (e varie forme di demenza tra cui l’Alzheimer) e delle persone con disabilità in generale. La nostra azione viene esercitata attraverso la consulenza, la progettazione, la modificazione degli ambienti fisici e sociali (in quest’ultimo caso vale la pena segnalare le Dementia Friendly Community).
Obiettivo 11. Punti 11.2, 11.7
L’associazione de Banfield, grazie al suo staff di professionisti, alla propria storia improntata sul dare aiuto alle persone fragili e inspirandosi ai principi della “progettazione universale” e “per tutti”, è in grado di dare consulenza nella progettazione in tutti gli ambiti nei quali è bene prestare attenzione a una varietà il più ampia possibile di fruitori, mirando all’inclusione di ciascuno.
Obiettivo 16.
Contribuiamo, anche coinvolgendo enti pubblici e privati, a un cambio di sensibilità sulla vecchiaia e la disabilità operando a tutti i livelli (direttamente sul territorio e supportando le decisioni istituzionali) per la promozione di politiche di inclusione. Appartengono a questo obiettivo tutte le nostre iniziative di creazione di comunità amiche delle persone con demenza, le Dementia Friendly Community.
Obiettivo 17.
L’associazione de Banfield collabora e si confronta con partner ed enti italiani e stranieri operanti nello stesso settore oppure complementari. Tra questi citiamo: Federazione Alzheimer Italia, Eurocarers, Associazione Italiana di Psicogeriatria, Associazione Caregiver Familiari, EIDD-Design for All Europe, Centre for Universal Design Australia, e vari istituti universitari. Siamo in ogni caso sempre disponibili a stabilire nuove partnership a livello globale.
Riflessioni generali sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Obiettivi di sviluppo sostenibile: una sfida globale per il futuro
Il 25 settembre 2015, i governi di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. L’Agenda 2030 è basata su 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), che rappresentano una sfida globale per un futuro migliore per tutti.
I 17 OSS sono interconnessi e affrontano una serie di questioni fondamentali per lo sviluppo, tra cui la povertà, la fame, la salute, l’istruzione, la parità di genere, la tutela dell’ambiente, la pace e la giustizia.
Traguardi da raggiungere entro il 2030
Per raggiungere gli OSS, i Paesi membri delle Nazioni Unite hanno concordato una serie di traguardi da raggiungere entro il 2030. Questi traguardi sono specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporalmente definiti.
Ad esempio, l’OSS 1, che mira a porre fine alla povertà estrema in tutte le sue forme e ovunque nel mondo, prevede il traguardo di dimezzare la quota di popolazione che vive con meno di 1,90 dollari al giorno entro il 2030.
Progressi raggiunti
Nel corso degli ultimi anni, sono stati raggiunti alcuni progressi significativi verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Ad esempio, la quota di popolazione che vive con meno di 1,90 dollari al giorno è diminuita dal 36% nel 1990 al 9% nel 2015.
Tuttavia, molto resta ancora da fare. La povertà, la fame, le malattie, le disuguaglianze e i cambiamenti climatici sono ancora sfide urgenti che devono essere affrontate.
Un impegno globale
Il raggiungimento degli OSS richiede un impegno globale da parte di governi, imprese, organizzazioni non governative e individui. Tutti hanno un ruolo da svolgere per costruire un futuro migliore per tutti.
In Italia, il Governo ha adottato la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), che definisce le linee guida per il raggiungimento degli OSS a livello nazionale.
La SNSvS prevede una serie di azioni da intraprendere in diversi ambiti, tra cui la promozione dell’economia circolare, l’inclusione sociale, la tutela dell’ambiente e la promozione della pace e della giustizia.
Il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile è una sfida complessa, ma è anche un’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti.