Premessa: i caregiver lavoratori
Dati Istat stimano che più di un terzo della popolazione italiana in età lavorativa (nella maggior parte dei casi donne) si prende cura di figli minori di 15 anni o di parenti malati, disabili o anziani.
“La conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita familiare – si legge nel report Istat del 18 novembre 2019 – risulta difficoltosa per più di un terzo degli occupati (35,1%) con responsabilità di cura nei confronti di figli” inoltre “ha almeno un problema di conciliazione quasi il 42% di coloro che devono prendersi contemporaneamente cura di figli minori di 15 anni e di familiari non autosufficienti, e il 34,4% di coloro che hanno solo responsabilità di cura verso familiari disabili, malati o anziani”.
Un’indagine congiunta, datata giugno 2022, della società benefit Jointly e della società di consulenza BCG su oltre 12mila dipendenti aziendali italiani rileva che il numero dei caregiver lavoratori è in costante aumento e che più della metà di essi accusa difficoltà nel conciliare il lavoro con il compito di cura, anche con ripercussioni a livello psicologico.
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Le domande che ci muovono
Come datore di lavoro, sono consapevole di quanti miei dipendenti si trovano nella condizione di essere caregiver, non necessariamente riconosciuti dalla legge 104? Quanti sono costretti a chiedere ore di permesso o ferie per dare assistenza a una persona non pienamente autosufficiente (ad esempio un familiare anziano)? Quanto può influire questo compito di cura, spesso stressante, sul rendimento lavorativo? Potrei beneficiare di servizi esterni a sostegno dei miei dipendenti per alleggerirli dell’impegno assistenziale, ridurre le assenze e migliorare le loro prestazioni sul luogo di lavoro?
Come lavoratore dipendente, quanto influisce sul mio sovraccarico di stress e la necessità di consumare permessi e ferie il mio dover dare assistenza a una persona a cui voglio bene? Potrei provare sollievo se l’azienda per cui lavoro adottasse strategie che mi aiutino a prendermi cura di un mio caro o ad attivare forme di supporto esterno per alleggerire il carico di assistenza a cui devo provvedere?
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La ricerca
L’Associazione de Banfield (da oltre trent’anni accanto alle persone anziane fragili e alle loro famiglie) con il sostegno di Federsanità Anci FVG del Consiglio del Friuli Venezia Giulia dell’Ordine degli Psicologi, Cisl Fvg, Cgil Trieste, Fnp Cisl Fvg, Fnp Cisl TS-GO, Uilp Fvg, il coordinamento pari opportunità della Uil Fvg, Aidda FVG, Ires FVG, Ergon Stp, Coram Imprese, il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche “Bruno de Finetti” (DEAMS) dell’Università degli Studi di Trieste, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Udine e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine sta conducendo uno studio sulla condizione e i bisogni dei caregiver lavoratori.
Il caregiver è letteralmente “colui che si prende cura”, solitamente di un familiare con malattia cronica o disabilità. È un ruolo che richiede sollecitudine, organizzazione, impegno, spesso sacrificio e fatica, con ricadute di frequente negative sulla vita privata e quella lavorativa.
Questa indagine sui caregiver lavoratori aiuterà a comprendere meglio i bisogni e i vissuti del prendersi cura. È importante in particolare individuare le difficoltà e le necessità dei caregiver che lavorano e che devono dividersi tra compiti di cura, obiettivi professionali e vita privata.
Caricheremo online un questionario anonimo per ogni realtà che si renderà disponibile a collaborare in questa fase di monitoraggio. Per vicinanza territoriale, l’area di indagine di partenza è il Friuli Venezia Giulia ma il progetto potrà essere esteso alle altre regioni.
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Le possibili risposte per i caregiver lavoratori e le aziende
Le risposte aiuteranno a capire di più, a modulare di conseguenza il nostro operato ma anche a stimolare una maggior risposta dai servizi pubblici, delle realtà sociali, delle altre associazioni, a beneficio dei lavoratori e anche della parte datoriale, nella consapevolezza che un lavoratore più sereno è un dipendente che lavora meglio.
Da parte nostra, sulla base dell’esperienza di volontariato maturata in più di trent’anni e dell’ampia rete collaborativa intessuta con altre organizzazioni, conseguentemente all’analisi dei risultati di ogni questionario saremo in grado di valutare, unitamente con le organizzazioni sindacali e con le aziende, soluzioni specifiche e concrete per il benessere dei dipendenti e a vantaggio della produttività.
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